Lo scorso 8 giugno, il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo ha riunito al Palazzo d’Avalos di Vasto 120 giornalisti, degustatori e blogger da tutto il mondo per la Abruzzo Wine Experience 2022. Già al benvenuto ecco calare il primo asso con l’accoglienza al tramonto per una cena di benvenuto al Trabocco Punta San Nicola di Vasto.

Il copywriter più figo dell’inizio del secolo breve è sempre il migliore quando deve cogliere l’essenza e cosi infatti ci racconta le antiche macchine da pesca delle coste abruzzesi, garganiche e molisane: “Proteso dagli scogli, simile a un mostro in agguato, con i suoi cento arti il trabocco aveva un aspetto formidabile”. Lo chef scelto per l’occasione, altro bel colpo del Consorzio, è stato Nicola Fossaceca del vicino stellato Al Metrò di San Salvo Marina, una mano a dir poco felice. Voto alla partenza: 10.

Il giorno dopo, degustazione monstre con 335 etichette di 76 differenti aziende.
Impossibile da affrontare anche per un ninja delle sbicchierate. Preso un lungo respiro e dopo essermi confrontato con aziende, staff del Consorzio e colleghi, ho elaborato la mia personalissima tattica di guerra andando all’attacco delle aziende che ho annusato essere sulla cresta dell’onda.

I produttori che ho scelto di assaggiare erano quasi tutti molto giovani (anche se alcuni già alla seconda o terza generazione) preparati e con una energia e una voglia di mostrarsi assolutamente contagiosa che fa solo presagire un futuro positivo per tutto il movimento. Ho percepito una visione comunitaria molto forte e radicata. L’Abruzzo è un territorio di grande storicità produttiva, con una coesione sociale e visione comune tra i produttori vitivinicoli assolutamente sopra la media nazionale. Non a caso, la stragrande maggioranza delle aziende lavora solamente vitigni che se non vogliamo definire autoctoni possiamo considerare quantomeno storicizzati in questa regione. Non secondariamente, ho trovato negli assaggi una qualità mediamente alta, soprattutto rispetto al costo medio per bottiglia dei vini abruzzesi, raramente superiore ai 20 €.